Das Wort
Titolo: «Das Wort»
Periodo di pubblicazione: Luglio 1936 - Marzo 1939
Luogo di pubblicazione: Mosca
Redattori: Bertolt Brecht e Lion Feuchtwanger („Fernredakteure“), Willy Bredel e Fritz Erpenbeck
Editori: Bertolt Brecht, Willy Bredel e Lion Feuchtwanger
Collaboratori più importanti: Thomas
Mann, Joseph Roth, Stefan Zweig, Heinrich Mann, Walter Benjamin, Alfred
Döblin, Stefan Heym, Anna Seghers, Ludwig Renn e Adam Scharrer.
Cadenza:
Mensile („Monatshefte“); ogni numero era preceduto da una prefazione
nella quale venivano commentati gli aspetti politici e spirituali
propri del tempo.
La rivista Das Wort apparve
a Mosca dal luglio del 1936 al marzo del 1939. La sua storia, peraltro
molto più complessa di quella della rivista «InternationaleLiteratur»,
coincide con il delinearsi delle speranze suscitate dalla politica delFronte Popolare in seno al mondo della letteratura. Fondata dopo il Congresso per la Difesa della Cultura tenutosi
a Parigi nel giugno del 1935, riunì scrittori di nazioni diverse
accomunati dallo stesso desiderio di opporsi al fascismo e alla guerra.
Das Wort divenne, dunque, il simbolo dell’apertura del Fronte Popolare, come elemento di opposizione rispetto alla severa alleanza comunista della rivista «InternationaleLiteratur».
Fu
grazie al finanziamento sovietico che la rivista ebbe un precipuo ruolo
di unificazione; nessun altro popolo o nazione infatti, come il mondo
sovietico, fu in grado di accogliere gli esuli antifascisti con tale
spirito di comprensione e fratellanza.
La rivista si trasformò in
un luogo di pubblicazione per molte delle più famose polemiche legate
all’esilio, inclusi i dibattiti inerenti l’Espressionismo provocati dalla lettera di Klaus Mann a Gottfried Benn, relativa al suo sostegno al Nazismo.
Va inoltre ricordato che tali polemiche coinvolsero le maggiori figure di rilievo nell’Estetica tedesca: Georg Lukács, Ernst Bloch, Anna Seghers, Herwarlh Walden, Bela Balazs, Hanns Eisler e Bertolt Brecht.
Tra il 1938 e il 1939 Brecht oltre a ciò, fu impegnato in seno alla rivista Das Wort,
in una vivace polemica con il critico Georg Lukács riguardo alla sua
nozione di realismo, ma non pubblicò i suoi scritti sull'argomento. Non
era d'accordo con la questione del realismo socialista che secondo lui aveva portato alla celebrazione del naturalismo di Stanislavskij.
Nell’intento
di essere lo strumento di tutti gli scrittori che lottarono contro il
fascismo, la rivista accolse inoltre liberali, cristiani, così come
marxisti e persone non appartenenti ad alcun partito.
«Figlia del Fronte Popolare», come il suo editore Fritz Erpenbeck la definì, Das Wort si
arricchì di un umanesimo rivoluzionario in grado di unire sia Stefan
Zweig che Alfred Kurella. Attraverso dibattiti teorici, lotte
antifasciste e difesa della libertà e della democrazia, Das Wort condivise inoltre con i suoi lettori, poesie scritte da J. R. Becher, estratti del romanzo di Willi Bredel Dein unhekannter Bruder (Your Unknown Brother) reportages di Egon Erwin Kisch, testi di Lion Feuchtwanger, Oskar Maria Graf, Ernst Toller e Stefan Zweig.
La rivista scomparve infine con il patto sovietico-tedesco e con il collasso del Volksfront.