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Ruth Tassoni

Ruth Domino nasce a Berlino il 3 dicembre 1908, figlia di un funzionario prussiano e di madre ebrea. Frequenta il primo ciclo di studi a Berlino, ma durante il periodo della prima guerra mondiale vive con la madre in una piccola cittadina del nord della Germania.

Negli anni Venti la famiglia si trasferisce ad Amburgo, dove Ruth consegue il diploma di maturità. In seguito si sposta a Vienna dove studia letteratura tedesca e storia all’università, conseguendo anche il grado di dottore di ricerca con una tesi sull’espressionismo. Durante gli anni di studio si guadagna da vivere lavorando presso un orfanotrofio per bambini ciechi. Nel 1933 sposa il medico Fritz Jensen e acquista la cittadinanza austriaca. Dal marito si separa già nel 1937 e l’anno successivo, in seguito all’annessione dell’Austria alla Germania, emigra a Parigi come rifugiata. Nella capitale francese, proprio a causa di questa sua condizione di profuga, non può lavorare e per mantenersi scrive e vende i suoi primi racconti, che escono su riviste destinate agli emigrati, tra le quali ricordiamo «Das Wort».

Quando le truppe naziste giungono in Francia, nel 1941, la scrittrice fugge negli Stati Uniti d’America e si stabilisce nella colonia di artisti denominata "Yaddo", presso Saratoga Spring, a New York.

A partire dal 1943, Ruth Tassoni inizia la sua collaborazione, in lingua inglese, con la rivista mensile «Austro American Tribune» che, fondata dal medico viennese Wilhelm Gründorfer, viene stampata a New York dal 1942 al 1948.

Nel 1950 Ruth sposa Mario Tassoni, professore di filosofia italiano, combattente partigiano durante la guerra e giunto in America, al termine del secondo conflitto mondiale, come studente di scambio.

La coppia si trasferisce in Italia, a Bergamo. Qui la scrittrice lavora come lettrice per la casa editrice Mondadori e pubblica i suoi scritti in giornali e riviste anche di critica letteraria, continua inoltre la sua collaborazione con riviste culturali statunitensi. Dopo una breve incursione nella lingua italiana con la pubblicazione di una raccolta di poesie, si dedica a una serie di sperimentazioni linguistiche, che abbandona su consiglio di un amico, per ritornare all’utilizzo del tedesco. La prima opera nata da questa riconversione alla lingua madre è la raccolta di racconti Erinnerungskapsel, pubblicata nel 1987. Nel 1990, pubblica Lichtpunkte. Autobiographische Splitter, nel quale raccoglie i ricordi di una vita.

Ruth Tassoni muore a Bergamo il 14 novembre 1994.

 

Opere

  • Deutsche Kinder spielen, racconto, 1942
  • Sole di solitudine, poesie, 1976
  • Erinnerungskapsel, racconti, 1987
  • Lichtpunkte, Autobiograpische Splitter, schizzi autobiografici, 1990
  • Der unerforschte Garten, racconti, 1994

 

Scelta bibliografica

  • Hackl, Erich, Angst, Hast, in, «Die Zeit», 7, 1988.
  • Id., Sturz durch die Schauplätze der Erinnerung, in, «Die Presse», 19.11. 1994.
  • Id., Über Abgründe hinweg, in «Mit der Ziehharmonika» 11, 1994, 4, 3f.
  • Id., Zwischen Ottakring und Chicago, Salzburg/ Wien, 1993. 
  • Forlani, Monica et. al. (a cura di), Ruth Domino Tassoni, Bergamo, 1996
  • Wall, Renate, Lexikon der deutschen Schriftstellerinnen im Exil 1933-1945, Gießen, 2004.

 

Sitografia

http://www.literaturepochen.at

http://www.exil-archiv.de

 

 

(foto: www.literaturepochen.at )