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Elsa Bernstein

Elsa Bernstein, alias Ernst Rosmer, nasce a Vienna il 28 ottobre 1866 e cresce a Monaco, dove il padre, Heinrich Porges, è direttore d’orchestra. Sebbene ebreo di nascita e credo, Heinrich fa convertire la moglie e la figlia alla religione protestante.

Cresciuta in un ambiente culturale molto vivace, Elsa comincia prestissimo a scrivere versi e prosa. È affascinata dal teatro e a soli sedici anni decide di intraprendere la carriera di attrice teatrale. Reciterà, purtroppo, solo due anni, dato che una seria malattia oculare la obbligherà a trascorrere lunghi periodi a letto. Durante questo periodo riprende a scrivere versi, racconti e pezzi teatrali e riesce a pubblicare alcuni dei suoi lavori grazie all’appoggio di Max Bernstein, un avvocato con la vocazione di scrittore e drammaturgo, che Elsa sposerà nell’ottobre del 1890.

Dal 1892 riprende a scrivere novelle e testi per il teatro tra i quali ricordiamo i drammi: Wir Drei (1893), Dämmerung (1893) e la commedia Tedeum (1896), fortemente legati a una forma e uno stile naturalista, Mutter Maria (1900), di tendenze più espressionistico-simboliste e Nausikaa (1906), testo che si richiama all’antica mitologia greca.

A Monaco di Baviera, dove vive, la scrittrice entra a far parte, in qualità di socio onorario, della „Gesellschaft der Literaturfreunde“ prendendo così parte alla vita culturale ed intellettuale della città.

Alla fine del 1890 dirige insieme al marito un salotto letterario-musicale, aperto solo non solo a musicisti, letterati e artisti noti, ma anche ad artisti sconosciuti alla ricerca di un'occasione per farsi conoscere e diffondere le proprie idee. Elsa continua a seguire le attività del salotto anche dopo la morte del marito, avvenuta nel 1925. In quegli anni si acuiscono i suoi problemi alla vista e l’intervento a cui viene sottoposta non porta i miglioramenti sperati. Già a partire dalla metà degli anni venti la scrittrice è quasi del tutto cieca.

Dopo la presa del potere da parte del nazionalsocialismo, nel 1933, e l’inizio della guerra, nel 1939, le condizioni economiche della scrittrice e della sorella, che dalla morte del marito aveva preso a vivere con lei, peggiorano. Nel 1939, a causa delle leggi razziali, il salotto letterario, pur restando aperto, deve trasferirsi in sale meno fastose e rappresentative.

Nell’estate del 1942 Elsa e sua sorella vengono deportate nel campo di concentramento di Theresienstadt: mentre la sorella sopravvive solo pochi mesi alle vessazioni che subisce nel campo, Elsa, che per i suoi meriti letterari si era meritata una sistemazione migliore, riesce a sopravvivere. Anche nel campo l’autrice continua a scrivere e coltivare il suo amore per la letteratura, ma pubblica più né drammi né prosa.

Nel 1945, dopo la liberazione, si trasferisce ad Amburgo, dalla figlia. Da lì riprende i contatti epistolari con tutti i suoi amici intellettuali e scrittori. Inizia inoltre a realizzare una raccolta di momenti della sua vita per i suoi parenti in America. Il manoscritto, considerato a lungo perduto, è stato ritrovato – grazie a minuziose ricerche –solo nel 1999 e costituisce una testimonianza unica non solo della vita dell’autrice ma anche dell’esperienza del campo di concentramento, offrendo il punto di vista di un prigioniero 'privilegiato'.

Elsa Bernstein muore ad Amburgo il 12 giugno 1949.

 

Opere

(pubblicate con lo pseudomnimo di Ernst Rosmer)

  • Dämmerung, dramma, 1893
  • Wir Drei, dramma, 1893
  • Madonna, novella, 1894
  • Königskinder, favola in forma drammatica, 1895
  • Tedeum, commedia, 1896
  • Themistokles, tragedia, 1897
  • Mutter Maria. Totengedicht in fünf Wandlungen, 1900
  • Merete, 1902
  • Dagny, dramma, 1904
  • Johannes Herkner, dramma, 1904

(pubblicate con il nome di Elsa Bernstein)

  • Nausikaa, tragedia, 1906
  • Maria Arndt, dramma, 1908
  • Achill, tragedia, 1910
  • Das Leben als Drama. Erinnerungen an Theresienstadt, diario dal campo di concentramento, 1999

 

Scelta bibiografica

  • Bake, Rita/Kiupel, Birgit (Hg.), Elsa Bernstein. Das Leben als Drama. Erinnerungen an Theresienstadt, Dortmund, 1999.
  • Emonds, Friederike, Gattung und Geschlecht. Inszenierungen des Weiblichen in Dramen deutschsprachiger Theaterschriftstellerinnen, Würzburg, 2003.
  • Kraft, Helga W. (Hg.), From Fin-de-Siècle to Theresienstadt : the works and life of the writer Elsa Porges-Bernstein, New York/ Vienna [u.a.] 2007.
  • Rosmer, Ernst, Das Leben als Drama : Erinnerungen an Theresienstadt / Elsa Bernstein, (Hg. von Rita Bake und Birgit Kiupel), Dortmund, 1999.
  • Schlenther, Paul, Was kann dich in der "Dämmerung" so ergreifen?, in «Das Magazin für Literatur» 62 (1893).
  • Wall, Ranate, Lexikon deutschsprachiger Schriftstellerinnen im Exil 1933- 1945, Gießen, 2004.
  • Wesendonk, Franz von, Wenn die Krebse auf den Bergen pfeifen. Briefe der Frau Elsa an den Soldaten Franz, Mittenwald, 1977.

 

Sitografia

http://www.solana-theater.de

http://mitglied.lycos.de

http://www.festivalradiofrancemontpellier.com

http://www.porges.net

 

 

(foto: © Cathryn Tremain)