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Cordelia Edvardson

Cordelia Edvardson nasce il primo gennaio 1929 a Monaco, figlia illegittima di Elisabeth Langgässer e di Hermann Heller. Cresce nella casa del patrigno, Paul Hoffmann, nella quale viene educata secondo i principi della religione cattolica.

Nel 1939 è costretta a cambiare scuola e a trasferirsi in un istituto ebraico di istruzione poiché figlia di padre ebreo e pertanto indegna dell'attestato di appartenenza alla comunità ariana. La madre cerca invano di evitarle un duro destino adoprandosi per farla adottare da una famiglia spagnola.

Allo scopo di proteggere il suo nucleo familiare e salvare la vita alla madre, Cordelia, appena quattordicenne, firma per la propria deportazione in un campo di concentramento.

Nel 1943, dopo un breve soggiorno a Theresienstadt, viene trasferita nel campo di Auschwitz dove lavora per il dottor Mengele, con l’incarico di protocollare i suoi esperimenti.

Nel 1945 è tra i pochi fortunati ad esser salvati dalla croce rossa internazionale. Verrà portata in Svezia, dove lavora come giornalista per il quotidiano «Svenska Dagbladet». Nel 1973 diventa corrispondente da Tel Aviv, in Israele, dove è spettatrice della guerra Jom Kippur.

Nel 1974 si trasferisce dalla Svezia a Gerusalemme, dove vive tutt’ora.

Le sue esperienze di vita sono raccontate nell’autobiografia Gebranntes Kind sucht das Feuer, pubblicata nel 1986, per la quale, nello stesso anno riceve il premio Geschwister-Scholl.

 

Opere

  • Gebranntes Kind sucht das Feuer, autobiografia, 1986
  • Die Welt zusammenfügen, riflessioni di viaggio, 1989
  • Jerusalems Lächeln, poesie, 1993

 

Scelta bibliografica

  • Callenholm, Anna, Gendered Memory in Cordelia Edvardson’s Burned Child seeks the fire, in A. Nünnung/ M. Gymnich/ R. Sommer (Eds.), Literature and memory. Theoretical paradigms – Genres – Functions, Marburg, 2006.
  • El-Akramy, Ursula, Elisabeth Langgässer, ihre Tochter Cordelia und die Feuer von Auschwitz, Frankfurt am  Main, 1997.
  • Hoffmann, Daniel, Ariadnefaden und Auschwitznummer. Cordelia Edvardsons Errettung aus Elisabeth Langgässers Mythenkosmos, in «Arcadia» - 38, 2003, 1, S. 39-54.
  • Hoffmann, Elisabeth, «Jüdin – Deutsche-Katholikin. Fragen nach der Identität am Beispiel von Elisabeth Langgässer und Cordelia Edvardson», in J. Dick/ B. Hahn (Hg.), Von einer Welt in die andere. Jüdinnen im 19. und 20. Jahrhundert, Wien, 1993.
  • Krüger, Horst, Cordelias Opfergang durch die Hölle von Auschwitz, in «Die Zeit», 21.3.1986.
  • Sbarra, Stefania, La madre di carta. Cordelia Edvardson ed Elisabeth Langgässer, in A. Scacchi (a cura di), Uno specchio materno. Madri e figlie tra biografia e letteratura, Roma, 2005.
  • Seiler, Thomas, Im Leben verschollen: zur Rekontextualisierung skandinavischer Gefängnis- und Holocaustliteratur, Heidelberg, 2006.
  • Susanek, Corinne, Neue Heimat Schweden. Cordelia Edvardsons und Ebba Sörboms Autobiografik zur Shoah, Köln, 2008.
  • Wall, Renate, Lexikon deutschsprachiger Schriftstellerinnen im Exil 1933- 1945, Gießen, 2004.

 

Sitografia

http://www.unr.edu

http://www.faz.net

http://www.swopnet.com

http://www.fritz-bauer-institut.de

http://www.langgaesser.de

 

(foto: http://www.svd.se )