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Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco

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Gabriele Tergit

Elise Hischmann nasce a Berlino il 4 marzo 1894. Dopo aver frequentato il liceo e aver terminato il suo percorso di studi, nel 1919, si iscrive all’università di Berlino per studiare storia e filosofia. Nel 1925 consegue il dottorato all’università di Francoforte. Già durante gli anni dello studio scrive piccoli contributi per famosi giornali berlinesi, usando spesso lo pseudonimo maschile di Christian Thomasius. A partire dal 1923 scrive regolarmente reportage giornalistici su temi di tipo giudiziario per il «Berliner Tageblatt», usando spesso lo pseudonimo di Gabriele Tergit. I suoi articoli sono politicamente impegnati, spesso prendono posizione netta sulla questione femminile e sulla situazione politica della Germania di quegli anni.

Nel 1928 sposa l’architetto Heinz Reifenberg, noto per aver progettato l’università di Gerusalemme.

Il suo primo romanzo appare nel 1931, con il titolo Käsebier erobert den Kurfürstendamm, successivamente incluso nella lista dei libri proibiti dal nazionalsocialismo con l’etichetta di Asphaltliteratur. Il mattino del 4 marzo 1933, giorno del suo compleanno, il suo appartamento di Berlino viene perlustrato da una squadra di soldati mentre lei, miracolosamente sfuggita, fugge in Cecoslovacchia. Da lì, insieme al marito, si dirige in Palestina, dove la coppia si stabilisce fino al 1938, anno in cui trasferisce a Londra.

Proprio qui Tergit compone il suo nuovo romanzo ed entra a far parte del PEN club dell’esilio. Raccoglie lettere, biografie e bibliografie di suoi colleghi in esilio che riesce a pubblicare talvolta in piccole dispense.

Dopo la guerra fa più volte ritorno in Germania, dove viene anche insignita della croce federale al merito, ma decide di non restare, sebbene negli anni Sessanta venga colpita da gravi lutti familiari che le sottrarranno l’affetto e la compagnia del marito e del loro unico figlio, Peter.

Nel 1957, sempre a Londra, diviene segretaria del PEN-Zentrum degli autori stranieri, ruolo che ricopre per ben 25 anni, fino al momento della sua morte, avvenuta il 25 luglio del 1982. I suoi lavori, rimasti a lungo sconosciuti, ritornano alla ribalta a partire dai tardi anni Settanta.

 

Opere

  • Käsebier erobert den Kurfürstendamm, romanzo, 1931
  • Effingers, romanzo, 1951
  • Das Büchlein vom Bett, saggio storico, 1954
  • Kaiserkron' und Päonien rot, saggio storico, 1958
  • Das Tulpenbüchlein, saggio storico, 1965
  • Erinnerungen. Etwas Seltenes überhaupt, biografia, 1983
  • Blüten der Zwanziger Jahre, reportage, 1984
  • Atem einer anderen Welt: Berliner Reportagen, reportage, 1994
  • Wer schießt aus Liebe? Gerichtsreportagen, reportage, 1999
  • Im Schnellzug nach Haifa, reportage, 1996
  • Der erste Zug nach Berlin, novella, 2000
  • Frauen und andere Ereignisse: Publizistik und Erzählungen von 1915 bis 1970, miscellanea, 2001

 

Traduzioni italiane

 

Piccola storia dei fiori, Firenze, 1962

Sul diretto per Haifa. Impressioni di viaggio in terra d'Israele, 1933-1938, Genova, 2000.

 

Scelta bibliografica

  • Chambers, Helen, Eine ganze Welt baut sich im Gerichtssaal auf’: Law and Order in the Reportage of Joseph Roth and Gabriele Tergit, Oxford, Wien u.a., 2005.
  • Horsley, Joey, Gabriele Tergit, in S. Gretter/L.F. Pusch (Hg.), Berühmte Frauen. 2. 300 Porträts, Frankfurt/ Leipzig, 2001.
  • Jürß, Jana, Ein Gänseblümchen oder Mariannes Himmelpforte, in M. Stein (Hg.), Dünn ist die Decke der Zivilisation - Begegnungen zwischen Schriftstellerinnen, Königstein, 2007.
  • Larsen, Egon, Die Welt der Gabriele Tergit. Aus dem Leben einer ewig jungen Berlinerin, München, 1987.
  • Lumachi, Monica, "Chi mai stampa dinamite?". Gabriele Tergit in Palestina (1933-1938), in A. M. Carpi, G. Dolei, L. Perrone Capano (a cura di), La scuola dell’esilio. Riviste e letteratura della migrazione tedesca, Roma, 2009, pp.177-194.
  • Mockel, Eva-Maria, Aspekte von Macht und Ohnmacht im literarischen Werk Gabriele Tergits, Aachen, 1996.
  • Schüller, Liane, Vom Ernst der Zerstreuung: schreibende Frauen am Ende der Weimarer Republik: Marieluise Fleißer, Irmgard Keun und Gabriele Tergit, Bielefeld, 2005.
  • Sutton, Fiona, Weimar's Forgotten Cassandra: The Writings of Gabriele Tergit in the Weimar Republic, Columbia, 2006.

 

Sitografia

http://www.fembio.org

http://einestages.spiegel.de

http://www.literaturkritik.de

http://www.scheinschlagonline.de

http://www.freitag.de

http://www.freitag.de

http://www.scheinschlag.de

http://www.hagalil.com

 

 

( foto: © Cornelius Meffert )