Margarete Susman
Margarete Susman nasce il 14 ottobre 1872 e cresce tra Amburgo, città natale, e Hannover, ma già all’età di 10 anni si trasferisce con l’intera famiglia a Zurigo, dove completa gli studi primari e liceali. Il padre le impedisce di continuare gli studi all’università e così Margarete rimane a casa, dove prende lezioni di pittura e inizia a scrivere le poesie raccolte nel volumetto Gedichte, apparso nel 1892.
Con la precoce morte paterna, nel 1894, la famiglia ritorna a Hannover. Margarete studia pittura tra Hannover e Parigi e filosofia tra Monaco e Berlino. Grazie all’amica Gertrud Kantorowicz ha il privilegio di conoscere Georg Simmel, che proprio a lei dedica il famoso testo Die Religion, uscito nel 1906. Durante le lezioni che Simmel tiene a Berlino Susman fa la conoscenza di Martin Buber, Georg Lukács ed Ernst Bloch, con il quale stringe una lunga e salda amicizia. In quegli anni scrive anche le poesie raccolte nel volume Mein Land.
Nel 1906 la scrittrice sposa il pittore Eduard von Bendemann, che ha conosciuto a Parigi tre anni prima. La coppia si trasferisce dapprima in Svizzera, nelle vicinanze di Zurigo e poi nuovamente in Germania, a Säckingen.
Nel 1907 Margarete Susman pubblica il volume di poesie Neue Gedichte e comincia la sua attività di giornalista scrivendo recensioni per la «Frankfurter Zeitung»; tutti questi articoli, a carattere prevalentemente culturale, convergono, nel 1910 nel volume Das Wesen der modernen deutschen Lyrik.
Nel 1928, dopo il divorzio dal marito, Susman si trasferisce a Francoforte, dove comincia anche il suo impegno politico: al fianco di André Gide e numerosi altri noti esponenti della cultura a lei contemporanea si batte a favore della comunicazione tra tedeschi e francesi e tra cristiani ed ebrei.
Nel 1933, con l’avvento al potere del partito nazionalsocialista, la scrittrice lascia la Germania e, dopo aver peregrinato tra la Svizzera, l'Inghilterra e l'Olanda, nel 1934 si stabilisce definitivamente a Zurigo. In quella città entra a far parte del circolo di intellettuali raccolti intorno alla figura del teologo e pacifista Leonhard Ragaz e due anni più tardi comincia a scrivere per la rivista da lui pubblicata, «Neue Wege».
In risposta alle critiche che vengono mosse al suo impegno politico e intellettuale, nel 1936 tiene una conferenza dal titolo Die geistigen Tragkräfte des Faschismus und ihre Bekämpfung. L’ardore e l’ardire del discorso della scrittrice vengono puniti con il divieto di pubblicazione impostole dal regime nazionalsocialista quello stesso anno.
Tra le sue opere più famose restano le poesie, le trattazioni a tema religioso o letterario e gli studi Das Buch Hiob und das Schicksal des jüdischen Volkes del 1946 e Deutung einer großen Liebe. Goethe und Charlotte von Stein del 1951.
Nel 1959 alla scrittrice viene conferita la laurea ad honorem della Freie Universität di Berlino, nel 1964 appare la sua autobiografia Ich habe viele Leben gelebt.
Margarete Susman muore a Zurigo, patria d’elezione, il 16 gennaio 1966.
Opere
- Gedichte, poesie, 1892
- Mein Land, poesie, 1901
- Neue Gedichte, poesie, 1907
- Das Wesen der modernen deutschen Lyrik, poesia, 1910
- Vom Sinn der Liebe, poesie, 1912
- Die Liebenden, poesie, 1917
- Die Revolution und die Frau, raccolta di saggi, 1918
- Lieder von Tod und Erlösung, poesie, 1922
- Das Kruzifix, novella, 1922
- Frauen der Romantik, biografie, 1929
- Das Buch Hiob und das Schicksal des jüdischen Volkes, saggio, 1946
- Deutung einer großen Liebe: Goethe und Charlotte von Stein, saggio, 1951
- Aus sich wandelnder Zeit, poesie, 1953
- Gestalten und Kreise, raccolta di saggi, 1954
- Deutung biblischer Gestalten, raccolta di saggi, 1955
- Die geistige Gestalt Georg Simmels, saggio, 1959
- Ich habe viele Leben gelebt, autobiografia, 1964
- Vom Geheimnis der Freiheit, raccolta di saggi, 1965
Traduzioni italiane
- Il libro di Giobbe e il destino del popolo ebraico, Firenze, 1999
- Il senso dell'amore, Reggio Emilia, 2007
Scelta bibliografica
- Alexander, K., Margarete Susman, «Wege des Zionismus», in «K. C. Bll.» (Monatsschr. des Kartell-Convent-Verein), 7, 1917.
- Budke, Petra/ Schulze, Jutta (Hg.), Schriftstellerinnen in Berlin, 1871 bis 1945. Ein Lexikon zu Leben und Werk, Berlin 1995.
- Goldschmidt, Hermann L., Leben und Werk Margarete Susmans, in «JbAKH», 1965.
- Joachimi-Dege, Marie, Margarete Susman, "Frauen der Romantik", in «N. Lit.» 31, 1930.
- Kröger, Ute, Zürich, du mein blaues Wunder. Literarische Streifzüge durch eine europäische Kulturstadt, Zürich, 2004.
- Nordmann, Ingeborg, "Nicht verlockt: entschlossen und mit der Lyra". Die Essaystin Margarete Susman (1874-1956), Manuskript einer Sendung des WDR, 8.2.1991.
- Sonino, Claudia, Margarete Susman, un destino ebraico-tedesco, in R. Ascarelli (a cura di), Oltre la persecuzione: donne, ebraismo, memoria, Roma, 2004, pp.33-42.
- Steer, Martina, ".. da zeigte sich: der Mann hatte ihr keine Welt mehr anzubieten": Margarete Susman und die Frage der Frauenemanzipation, Bochum, 2001.
- Ueckert, Charlotte, Margarete Susman und Else Lasker-Schüler, Hamburg, 2000.
- Wall, Renate, Lexikon der deutschen Schriftstellerinnen im Exil 1933-1945, Gießen, 2004.
- Zudrell, Petra (Hg.), Der abgerissene Dialog: die intellektuelle Beziehung Gertrud Kantorowicz - Margarete Susman oder die Schweizer Grenze bei Hohenems als Endpunkt eines Fluchtversuchs, Innsbruck/ Wien, 1999.
Sitografia