Marietta Federn Kohlhaas
Marietta Federn Kohlhaas (detta Etta) nasce, ultima di cinque figli, nel 1883 a Vienna, in una famiglia ebrea assimilata di estrazione borghese.
Nel 1904, dopo gli studi liceali, si iscrive all’università cittadina per studiare germanistica e filosofia e trasferirsi poi, l’anno successivo, all’università di Berlino. Causa del trasferimento è anche la triste storia d’amore con un giovane nobile viennese, che entrambe le rispettive famiglie, in particolare da quella del ragazzo, ostacolavano a causa delle origini ebree della donna. Dalla relazione tra i due era nato un bambino, morto poco dopo il parto.
Il trasferimento di Etta a Berlino coincide anche con l’interruzione degli studi universitari e la decisione di dedicarsi al lavoro di scrittrice. In quegli anni, mentre, per mantenersi, lavora come critico letterario per alcune riviste e come docente privata e traduttrice (dall’inglese, francese, tedesco, danese, russo e yiddish), pubblica biografe, saggi, racconti, poesie e traduzioni di poeti internazionali presso diverse case editrici, tra cui la Malik, la Union-Verlag, la Delphin-Verlag. Parallelamente a questa vivace attività lavorativa, Etta contrae e scioglie due matrimoni, il primo con il pedagogo Max Bruno Kirmsee, dal quale nasce il figlio Hans, e il secondo con l’artista Peter Paul Kohlhaas, dal quale nasce il figlio Michael.
L’ambiente reazionario di Berlino la porta a stretto contatto con i movimenti anarchici, con agitatori dell’epoca, come Molly Steimer ed Emma Goldman, e all’adesione al “Syndakalistischen Frauenbund”.
Nel 1932, a seguito delle minacce di morte ricevute dopo la pubblicazione, nel 1927, della biografia di Walther Rathenau (industriale e politico tedesco, ministro degli esteri della repubblica di Weimar), Etta Federn Kohlhaas è costretta a lasciare la Germania Si dirige, con i due figli al seguito, in Spagna. L'esilio non implica per la scrittrice un cambiamento radicale delle sue scelte e condizioni di vita: a Barcellona entra subito in contatto con i movimenti anarchici del posto. In pochissime settimane impara la nuova lingua insieme al catalano, tanto da riuscire presto a scrivere lettere, comunicati e articoli di giornale in lingua spagnola. Dopo la presa di potere nazionalsocialista nel 1933, il suo appartamento diviene il punto di incontro dei fuggiaschi tedeschi membri della FAUD (Freie Arbeiter-Union Deutschlands), nonché la sede dove si danno lezioni private ai figli degli esuli. Insospettite da tanta attività attorno alla sua persona, le autorità barcellonesi costringono Etta Federn Kohlhaas a una sorta di isolamento forzato che le impedisce di coltivare i suoi contatti. Etta si dedica pertanto alla scrittura, alla poesia, alla traduzione di poesia straniera, alla composizione di piccoli racconti poi andati perduti.
Nel 1936 aderisce al movimento delle Mujeres Libres, un'organizzazione femminista legata ai movimenti anarchici e sindacalisti. In quegli anni la scrittrice pubblica con regolarità articoli per riviste e insegna nella sede di Barcellona del movimento, il “Casal de la Dona traballadora”.
Nel 1938, quando non tollera più i bombardamenti che imperversano su Barcellona, si trasferisce a Parigi. Nel trasferimento si perdono molti dei suoi manoscritti.
Nel capoluogo francese Etta Federn si dedica alla stesura di un romanzo che manda negli Stati Uniti per proporlo alla giuria di un concorso letterario. Il tentativo risponde anche alla sua volontà di trasferirsi oltreoceano, dove già vivono parenti cui deve il modesto aiuto economico per il sostentamento dei figli.
Al termine dell’occupazione della Francia, insieme ai figli, Etta Federn aderisce al movimento di resistenza. Dal 1940 e fino al 1945, la famiglia si trasferisce a Lione. Etta si occupa principalmente di propaganda politica, traduzione e distribuzione di informazioni e notizie. La sua vita è costantemente in pericolo e la scrittrice vive per lo più nascosta.
Nell’agosto del 1944, Hans, il suo primogenito, muore nella battaglia di Maquis. Afflitta dalla perdita, la scrittrice fa ritorno a Parigi con il figlio Michel. Qui riprende a scrivere. Nonostante la possibilità di far ritorno in Germania o a Vienna, la sua città, Etta Federn decide di restare in Francia e trascorre gli ultimi anni della sua vita, prima della morte occorsa il 29 settembre 1951, gravemente malata, in parziale isolamento, ma nel lavoro di intensa rielaborazione dei suoi scritti.
Opere
- Das Bild des Weibes geschaut von Mann und Frau, monografia, 1917
- Friederich Hebbel, saggio, 1920
- Christiane von Goethe, saggio, 1920
- Dante, saggio, 1923
- Ein Sonnenjahr, racconti, 1925
- Goethes Faust, saggio, 1927
- Walther Rathenau,sein Leben und Wirken, biografia, 1928
- Erziehung durch Gesundheit für die Mutter, monografia, 1930
- Alltag, poesie, 1930
- Mujeres de las Revoluciones, biografie, 1937
- Revolutionär auf ihre Art: von Angelica Balabanoff bis Madame Roland; 12 Skizzen unkonventioneller Frauen, ritratti biografici, 1997
Scelta bibliografica
- Kröger, Marianne, Von Berlin ins Exil nach Barcellona. Etta Federn (1883-1951) und die anarchisyndikalistische Frauenbewegung in Deutschland und Spanien zwischen 1920 und 1938, in «Ariadne», 32, (1997), S. 44-50.
- Id., „Ich nehme an, dass ich und meine Arbeit Ihnen nicht ganz unbekannt sein dürften“ – Lebenswerk und Lebenslauf der österreichisch-jüdischen Schiftstellerin Etta Federn –Kohlhaas (1883-1951), in S. Bolbecher (Hg.), «Zwischenwelt. Frauen im Exil» 9, Klagenfurt, 2007, S.98-117.
- Id., „Etta Federn – Schreiben als geistige Überlebensarbeit“, in «Mit der Ziehharmonika», 3, (1995), S. 9-12.
Sitografia
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(foto: http://www2.onb.ac.at )