Nelly Sachs
Leonie Sachs, più nota con lo pseudonimo di Nelly, nasce in una famiglia ebrea della borghesia berlinese il 10 dicembre 1891. Vive con il padre, l’industriale e inventore William Sachs, e la madre, Margareta Karger Sachs. Non ha fratelli né sorelle. Conduce, insieme alla madre, una vita molto ritirata. La sua primissima educazione, prima dell’entrata nella Höhere Töchterschule di Berlino, è affidata ad istitutori privati.
Il suo amore per la letteratura si manifesta parallelamente a quello per la danza e per la musica. Quando ha solo 15 anni legge il romanzo di Selma Lagerlöf Gösta Berling e scrive all’autrice per manifestarle il suo entusiasmo, ne nasce un’amicizia che dura circa trentacinque anni.
Quando ha 17 anni Nelly Sachs comincia a comporre versi che attirano l’attenzione di Stefan Zweig, il primo ad adoperarsi affinchè vengano pubblicati. La prima raccolta di versi esclude tuttavia questi primi componimenti giovanili, che alla poetessa sembravano forse ancora troppo acerbi in forme e contenuti.
Nel 1921 viene pubblicato Legenden und Erzählungen, una raccolta di racconti, mentre le prime poesie appaiono tra il 1920 e il 1930 su numerosi quotidiani e riviste. Nei tardi anni Trenta la scrittrice entra a far parte dell’Associazione culturale ebraica.
Con la morte del padre, il complicarsi delle condizioni di vita per gli ebrei nella Germania nazista e lo scoppio del secondo conflitto mondiale, Nelly Sachs decide di trasferirsi in Svezia. Il trasferimento vero e proprio avviene nel 1940, quando Selma Lagerhöf, che l’aveva aiutata a realizzarlo, è ormai già morta.
Dopo aver imparato lo svedese, Nelly Sachs lavora principalmente come traduttrice dallo svedese al tedesco. Rimasta sola, dopo la morte della madre nel 1950, la poetessa cade in una fortissima crisi psicologica dalla quale non si riprenderà mai del tutto e che la porterà anche a trascorrere dei periodi di ricovero presso case di cura. Lo squilibrio emotivo di quegli anni è in parte compensato dagli studi di letteratura chassidica, dalla lettura della Bibbia e dallo studio della Kabala. Nel 1954, un anno dopo aver acquisito la cittadinanza svedese, la Sachs inizia una corrispondenza con Paul Celan, al quale fa visita in Francia nel 1960. È un momento importante della vita della scrittrice che decide di lasciare l’isolamento nel quale si era chiusa e di intraprendere un viaggio anche in Germania, dove tra il 1960 e il 1965 viene insignita di due importanti riconoscimenti letterari. Nel 1966, infine, riceve, insieme a Joseph Agnon, il prestigioso premio Nobel.
Nonostante fosse ormai diventata un’autrice celebre, Sachs continuò ad abitare nel suo modesto appartamento di Stoccolma, dove, tra crolli psichici e fisici dovuti all’insorgere di una forma tumorale, muore il 12 maggio 1970.
Opere (scelta)
- Legenden und Erzählungen, racconti, 1921
- In den Wohnungen des Todes, poesie, 1947
- Die Leiden Israels, poesie, 1951
- Flucht und Verwandlung, poesie, 1959
- Zeichen im Sand. Die szenischen Dichtungen, poesie, 1962
- Ausgewählte Gedichte, poesie, 1963
- Landschaft aus Schreien, poesie, 1966
- Teile dich Nacht, Gedichte, poesie, 1971
- Gedichte, poesie, 1977
- Suche nach Lebenden. Die Gedichte, poesie, 1979
- Frühe Gedichte und Prosa, poesie e prose, 1983
- Briefe der Nelly Sachs, lettere, 1984
Traduzioni italiane
- Al di là della polvere, Torino, 1966
- Poesie, Torino, 1966 e 1971
- Le opere: racconti di Gerusalemme di Shemuel Josef Agnon e Le opere: poesia di Nelly Sachs, Torino, 1979
- Corrispondenza Paul Celan/ Nelly Sachs, Genova, 1996
- Poesie, Torino, 2006
Scelta bibliografica
- Bahr, Ehrhard, Nelly Sachs, München, 1980.
- Bartmann, Franz-Josef, Nelly Sachs (1891 - 1970) - eine deutsche Dichterin: zum 100. Geburtstag der Nobelpreisträgerin für Literatur und ersten Preisträgerin des Kulturpreises der Stadt Dortmund - Nelly-Sachs-Preises, Dortmund, 1991.
- Bower, Kathrin M., Ethics and Remembrance in the Poetry of Nelly Sachs and Rose Ausländer, Columbia, 2000.
- Dinesen, Ruth, Sachs Nelly, in Neue Deutsche Biographie (NDB), Band 22, Berlin, 2005.
- Foot, Robert, The Phenomenon of Speechlessness in the Poetry of Marie Luise Kaschnitz, Günter Eich, Nelly Sachs and Paul Celan, Bonn, 1982.
- Fritsch-Vivié, Gabriele, Nelly Sachs. Monographie, Reinbek, 2001.
- Gelhard, Dorothee, Spuren des Sagens: Studien zur jüdischen Hermeneutik in der Literatur, Frankfurt am Main/ Wien u.a., 2004.
- Huml, Ariane (Hg.), "Lichtersprache aus den Rissen": Nelly Sachs - Werk und Wirkung, Göttingen, 2008.
- Kurić, Johanna, Was ist das Andere auf das ihr Steine werft? Das Denken der Alterität in der Lyrik von Nelly Sachs, St. Ottilien, 1999.
- Menninghaus, Winfried, Meridian des Schmerzes: Zum Briefwechsel Paul Celan/Nelly Sachs, in «Poetica: Zeitschrift für Sprach- und Literaturwissenschaft », 26, 1994.
- Rospert, Christine, Poetik einer Sprache der Toten: Studien zum Schreiben von Nelly Sachs, Bielefeld, 2004.
Sitografia
http://zukunft-braucht-erinnerung.de
http://www.zentralratdjuden.de
http://kops.ub.uni-konstanz.de
(foto: http://www.psihijatrija.com )