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Esilio, espatrio, migrazione al femminile nel Novecento tedesco

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Elisabeth Langgässer

Elisabeth Langgässer nasce il 25 febbraio 1899 in una famiglia benestante. Il padre, architetto, originariamente di fede ebraica, si converte quando incontra la moglie, Eugenie Dienst, fervente cattolica. La famiglia Langgässer vive ad Alzey, città natale dell'autrice, fino al 1909, quando, dopo la morte del marito, Eugenie e i bambini si trasferiscono a Darmstadt. Lì Elisabeth compie gli studi liceali e riceve una formazione da insegnante, grazie alla quale, nel 1922, ottiene un posto di maestra di scuola elementare.
Già durante gli studi, Elisabeth si dedica alla sua passione per la poesia e già nel 1924, con il titolo Der Wendekreis des Lammes. Ein Hymnus der Einlösung, viene pubblicata la sua prima raccolta di liriche.
Negli anni immediatamente successivi, la pubblicazione dei suoi versi sulle pagine della «Frankfurter Zeitung» la rende sempre più amata e nota al grande pubblico tedesco, inoltre, alla sua attività poetica si aggiunge quella di curatrice di pagine culturali e di critiche teatrali per il quotidiano «Rhein-Mainischen Volkszeitung».
Nel 1928, rimasta incinta del giurista ebreo e socialista Hermann Heller, Elisabeth Langgässer lascia l'insegnamento e l'anno successivo dà alla luce la figlia, Cordelia. La maternità, che la scrittrice affronta da sola, senza ufficializzare in alcun modo il legame con il padre della piccola, la costringe ben presto a trasferirsi a Berlino, dove riprende ad insegnare e, a partire dal 1930, anche a scrivere. In quegli anni parte della sua produzione viene accolta nelle pagine della rivista letteraria «Die Kolonne».
Nel 1933 comincia a scrivere i radiodrammi, che tra il 1934 e il 1936, verranno messi in onda sulle frequenze dell'emittente radiofonica berlinese Funk-Stunde Berlin. Durante quell'esperienza, Elisabeth conosce il filosofo Wilhelm Hoffmann, che sposa il 26 luglio 1935. Dalla loro unione nascono tre figlie femmine.
La sua attività di scrittura, intanto, è rimasta intensa e produttiva: nel 1931 viene dato alle stampe Proserpina, il racconto della stessa infanzia della scrittrice riscritto attraverso il mito, ripubblicato l'anno successivo con il titolo di Proserpina. Welt eines Kindes. Sempre nel 1932 vengono pubblicati Grenze. Besetztes Gebiet. Ballade eines Landes e Tryptichon des Teufels. Nel 1935 esce la raccolta Tierkreisgedichte e, nel 1936, il romanzo Der Gang durch das Ried. Nel 1938, poco prima dell'annesione dell'Austria alla Germania, nonostante alla scrittrice fosse stato imposto il divieto di stampa dei suoi lavori, un editore di Salisburgo pubblica Rettung am Rhein. Salvata dal matrimonio, celebrato pochi mesi prima dell'entrata in vigore delle leggi di Norimberga, Elisabeth non è costretta a fuggire in esilio come molte sue colleghe. Più sfortunata è la sorte di Cordelia che, in quanto figlia di padre ebreo, è costretta a portare la stella di David e viene ben presto allontanata da casa (per un racconto più accurato degli eventi occorsi alla ragazza si rimanda alla scheda di Cordelia Edvardson).
A partire dal 1942 la scrittrice viene impiegata in una fabbrica di munizioni e nello stesso anno manifesta i primi segni di una sclerosi multipla. L'anno successivo le sue condizioni di salute peggiorano, anche a causa della grande preoccupazione per le condizioni di Cordelia, che era stata trasferita dal campo di Theresienstadt a quelllo di Auschwitz.
Al termine del conflitto, rassicurata dalla notizia che la figlia fosse ancora in vita, Elisabeth completa il suo romanzo più celebre, Das unauslöschliche Siegel al quale aveva lavorato segretamente negli anni di guerra. Nel 1948 la scrittrice si trasferisce a Rheinzabern, dove dà alle stampe la raccolta di storie brevi Der Torso. A partire dal marzo 1950 insegna presso la "Akademie der Wissenschaften und der Literatur" di Mainz, ma nel giugno dello stesso anno un aggravarsi della sua malattia la costringe al letto. Il romanzo Märkische Argonautenfahrt, al quale stava lavorando, rimane incompiuto e in questa forma viene pubblicato, postumo, nel 1951.
Come già accennato, sebbene Langgässer non si sia mai allontanata dalla Germania per via dei privilegi acquisiti dal matrimonio, la sua situazione è da considerarsi paragonabile a quella delle sue colleghe che dovettero lasciare il suolo patrio. La scrittrice stessa stentava a riconoscersi in quella schiera di autori rimasti in Germania e per i quali si parlava di "Innere Migration" (migrazione interna), un'etichettatura che ha sempre condannato apertamente.
Nello stesso anno della morte, avvenuta il 25 luglio 1950 a Karlsruhe, dopo cinque anni di acute sofferenze per la malattia, Elisabeth Langgässer viene insignita del premio Büchner. Nella sua città natale, Alzey, nel 1988 viene istituito, alla sua memoria, un premio letterario che, con cadenza triennale, premia autori e autrici la cui opera si distingua per la maestria dell'uso della lingua tedesca.

 

Opere

  • Der Wendekreis des Lammes, poesie, 1924
  • Proserpina, racconto, 1931
  • Grenze. Besetztes Gebiet. Ballade eines Landes, cronaca, 1932
  • Frauen als Wegbereiter: Amalie Dietrich, radiodramma, 1933
  • Der Sturz durch die Zeitalter, radiodramma, 1933
  • Flandrischer Herbst, radiodramma, 1933
  • Sterne über den Palatin, radiodramma, 1933
  • Ahnung und Gegenwart, radiodramma, 1933
  • Die Tierkreisgedichte, poesie, 1935
  • Der Gang durch das Ried, romanzo, 1936
  • Rettung am Rhein. Drei Schicksalsläufe, racconti, 1938
  • Das unauslöschliche Siegel, romanzo, 1946
  • Der Laubmann und die Rose, poesie, 1947
  • Der Torso, racconti brevi, 1947
  • Die getreue Antigone, racconto breve, 1947
  • Das Labyrinth, racconti brevi, 1949
  • Märkische Argonautenfahrt, frammento di romanzo, 1950

 

Traduzioni in italiano

  • Gli argonauti del Brandeburgo, Torino, 1963


Scelta bibliografica

  • Dolan, Joseph P., The "Tierkreisgedichte" of Elisabeth Langgässer in Historical Context, in «Seminar, A journal of Germanic Studies», 14, N. 3, 1978.
  • Evers, Susanne, Allegorie und Apologie. Die späte Lyrik Elisabeth Langgässers, Frankfurt am Main u.a., 1994.
  • Gelbin, Cathy S., An indelible seal: race, hybridity and identity in Elisabeth Langgässer's writings, Essen, 2001.
  • Kirsch, Hans-Christian, Elisabeth Langgässer. Literatur und Landschaft, Ingelheim, 2004.
  • Kloiber, Harald, Der Krieg als Thema in der Sammlung Der Torso von Elisabeth Langgässer, in «Amsterdamer Beiträge zur neure Germanistik», (Kriegserlebnis und Kriegsdeutung in deutschen Medien der Nachkriegszeit, 1945-1961, Internationale Konferenz vom 01.-04.09.1999 in Berlin), Amsterdam/Atlanta, 2001.
  • Kreuder, Ernst, Elisabeth Langgässer, in «Books Abroad», 25, 1, 1951, pp.4-6.
  • Hilzinger, Sonja, Elisabeth Langgässer. Eine Biographie, Berlin, 2009.
  • Müller, Karlheinz / Solms, Wilhelm, Über Elisabeth Langgässer. Beiträge aus Anl. e. Ausst., Marburg, 1986.
  • Mülverstedt, Carolin, "Denn das Thema der Dichtung ist immer der Mensch". Entindividualisierung und Typologisierung im Romanwerk Elisabeth Langgässers, Würzburg, 2000.
  • Sazner, Joanne, Women without a Past? German Autobiographical Writings and Fascism, Amsterdam/New York, 2007.
  • Stephan, Inge, The Bad Mothers: Medea-Myths and National Discourse in Texts from Elisabeth Langgässer and Christa Wolf, in B. Kosta/ H. Kraft, Writing against Boundaries. Nationality, Ethnicity and Gender in the German-speaking Context, Postdam, 2001, pp. 131-140.
  • Wall, Renate, Lexikon deutschsprachiger Schriftstellerinnen im Exil 1933- 1945, Gießen, 2004.

 

Sitografia

http://www.gg-online.de/html/elisabeth_langgaesser.htm
http://www.phil-fak.uni-duesseldorf.de/germ2/verboten/ver/langgaesser.html
http://www.dialoginternational.com/dialog_international/2009/05/review-elisabeth-langgässer-s-das-unauslöschliche-siegel.html

(foto: http://www.phil-fak.uni-duesseldorf.de/germ2/verboten/ver/langgaesser.html )