Irmgard Keun
Irmgard Keun nasce a Charlottenburg, nei pressi di Berlino, il 6 febbraio 1905, figlia di un commerciante dalle idee liberali. La bambina cresce, in compagnia dei genitori e del fratello Gerd, tra Berlino e Colonia, dove nel 1921 termina gli studi liceali presso un istituto femminile evangelico e trova occupazione come stenotipista. Negli stessi anni frequenta corsi di teatro presso la Scuola d'arte drammatica. Al termine del suo percorso prende a lavorare per alcune compagnie teatrali in diverse città tedesche.
Nel 1931, incoraggiata da Alfred Döblin, pubblica il suo primo romanzo, Gilgi - eine von uns, che ottiene grande successo di critica e pubblico.
Nel 1932, lo stesso anno in cui sposa il regista Johannes Tralow, il successo si ripete con il secondo romanzo, Das kunstseidene Mädchen, che la rende uno dei nomi di spicco della scena letteraria berlinese.
I due romanzi articolano una riflessione sulla condizione femminile: in entrambi le protagoniste sono delle giovani donne che cercano di ritagliarsi uno spazio di indipendenza. Nonostante o forse per la scottante attualità dell'argomento, il comitato di controllo nazionalsocialista li inserisce entrambi nella lista dei libri sgraditi al governo, bollandoli con l'etichetta di "Asphaltliteratur mit antideutscher Tendenz" (letteratura dell'asfalto con tendenze anti-tedesche).
Per le copie dei libri rimaste in giacenza presso l'editore, nel 1935 è costretta a pagare una forte somma di denaro al fisco tedesco. In quell'occasione, la scrittrice subisce un interrogatorio della Gestapo. Nello stesso anno lascia la Germania. Si rifugia dapprima a Ostenda, in Belgio, da dove, dopo aver ottenuto un visto, raggiunge l'Olanda. Il marito non la segue, e il loro matrimonio, colmo di dissapori, si conclude con il divorzio che la coppia ottiene nel 1937.
Durante l'esilio la scrittrice compone diversi romanzi: Das Mädchen, mit dem die Kinder nicht verkehren durften (1936), Nach Mitternacht (1937), D-Zug dritter Klasse (1938) und Kind aller Länder (1938). Conosce e intrattiene rapporti di amicizia con Egon Erwin Kisch, Hermann Kasten, Stephan Zweig, Ernst Toller, Ernst Weiß e Heinrich Mann.
Dal 1936 al 1938 Keun ha una relazione con Joseph Roth, con il quale intrattiene anche rapporti di lavoro e compie numerosi viaggi in Europa. Dopo essersi allontanata da lui fa ritorno segretamente in Germania, nascosta e protetta, fino al 1945, dalle false notizie che parlavano di un suo suicidio.
Al termine del secondo conflitto mondiale la scrittrice cerca di ristabilire i contatti con Döblin e Kasten, lavora come giornalista, saggista, nonché sceneggiatrice televisiva e per il cabaret. I suoi testi letterari, tuttavia, sembrano aver perso l'incisività di un tempo. Nel 1950, il romanzo Ferdinand, der Mann mit dem freundlichen Herzen viene accolto con scarso interesse e anche i libri composti durante l'esilio non riscuotono il successo sperato. Nel 1951 Keun dà alla luce Martina, una figlia di cui tiene segreta la paternità. Alla metà degli anni Cinquanta risale l'amicizia con Heinrich Böll, con il quale la scrittrice ha in progetto una pubblicazione comune che non sarà mai realizzata.
Gli anni Sessanta sono tristemente segnati dall'alcolismo di Keun, le cui condizioni si aggravano fino a portarla, nel 1966, al ricovero presso la sezione psichiatrica dell'ospedale di Bonn, dove rimane fino al 1972. Finalmente dimessa dall'ospedale, si stabilisce a Bonn dove rimane sino al 1977.
La sua situazione finanziaria trova un piccolo miglioramento a partire dal 1979, quando una pubblica lettura dei suoi romanzi e un articolo dedicatole dello «Stern» le fanno riguadagnare popolarità.
La scrittrice muore a Bonn il 5 maggio 1982, colpita da un cancro ai polmoni.
Opere
- Gilgi - eine von uns, romanzo, 1931
- Das kunstseidene Mädchen, romanzo, 1932
- Das Mädchen, mit dem die Kinder nicht verkehren durften, romanzo, 1936
- Nach Mitternacht, romanzo, 1937
- D-Zug dritter Klasse, romanzo, 1938
- Kind aller Länder, romanzo, 1938
- Bilder und Gedichte aus der Migration, poesie, 1947
- Nur noch Frauen..., racconto, 1949
- Ich lebe in einem wilden Wirbel. Briefe an Arnold Strauss, 1933-1947, lettere, 1988
- Ferdinand, der Mann mit dem freundlichen Herzen, romanzo, 1950
- Scherzartikel, raccolta di articoli, 1951
- Wenn wir alle gut wären, racconti, 1954
- Blühende Neurosen, raccolta di articoli, 1962
Traduzioni in italiano
- Una di noi, Milano, 1934
- Dopo mezzanotte, Milano, 1984
- La ragazza di seta artificiale, Udine, 2008
- Figlia di tutti i paesi, Roma, 2011
Scelta Bibliografica
- Arend, St./ Martin, A., Irmgard Keun 1905/2005 / Deutungen und Dokumente, Bielefeld, 2005.
- Bescansa Leirós, Carme, Gender- und Machttransgression im Romanwerk Irmgard Keun. Eine Untersuchung aus der Perspektive der Gender Studies, (Univ. Diss.), St. Ingbert, 2007.
- Häntzschel, Hiltrud, Irmgard Keun, Reinbeck bei Hamburg, 2001.
- Horsley, Ritta J., "Irmgard Keun", in W. D. Elfe/ J. Hardin (Hg), Dictionary of Literacy Biography, Vol 69, (Contemporary German Prose Fiction: 1945 to the Present), Detroit, 1988.
- Id., "Warum habe ich keine Worte?...kein Wort trifft zutiefst hinein".: The Problematics of Language in the Early Novels of Irmgard Keun, in «Colloquia Germanica» 23, 3-4, 1990.
- Id., "Irmgard Keun (1905-1982): "Auf dem Trittbrett eines rasenden Zuges" - Irmgard Keun zwischen Wahn und Wirklichkeit", in S. Duda, S./ L. F. Pusch (Hg.), WahnsinnsFrauen, Frankfurt am Main, 1992.
- Id., "Whitness, Critic, Victim: Irmgard Keun and the Years of National Socialism", in M. Elaine, (Hg.), Gender, Patriarchy and Fascism in the Third Reich: The Response of Women Writers, Detroit, MI 1992.
- Id., "Irmgard Keun", Women Writers in German-Speaking Countries: A Bio-bibliographical Critical Sourcebook, Westport, CT, London, 1998.
- Id., "This Number is Not in Service": Destabilizing Identities in Irmgard Keun"s Novels from Weimar and Exile", in E. Fredriksen/ M. Wallach (Hg.), Facing Fascism and Confronting the Past: German Women Writers from Weimar to the Present, Albany, NY, 2000.
- Kosta, Barbara, Unruly Daughters and Modernity: Irmgard Keun's "Gilgi-eine von uns", in «The German Quarterly», Vol. 68, No. 3, Summer 1995.
- Krechel, Ursula, Irmgard Keun, Die Zerstörung der kalten Ordnung: Auch ein Versuch über das Vergessen weiblicher Kulturleistungen, in «Literaturmagazin» 10, 1979.
- Lickhardt, Maren, Irmgard Keuns Romane der Weimarer Republik als Moderne Diskursromane, Heidelberg, 2009.
- Perrone Capano, Lucia, Visioni della modernità. "Neue Frauen" e influenze americane in "Das kunstseidene Madchen" di Irmgard Keun, in «A.I.O.N.« Sez. germanica", XVII, 2007.
- Id., "Ist die Grenze ein Strich?" Linee di fuga nei romanzi dell'esilio di Irmgard Keun, in A. M. Carpi/ G. Dolei/ L. Perrone Capano (a cura di), L'esperienza dell'esilio nel Novecento tedesco, Roma, 2009.
- Id., Scrivere sulle macerie. La realtà del dopoguerra in „Ferdinand, der Mann mit dem freundlichen Herzen" (1950) di Irmgard Keun, in M. Bonifazio/ N. Centorbi/ A. Schininà (a cura di), Tra denuncia e utopia. Impegno, critica e polemica nella letteratura tedesca moderna. Studi in onore di Giuseppe Dolei, Roma, 2010.
- Scherer, Stefan, Irmgard Keun, München, 2009.
- Siegel, Eva-Maria, Jugend, Frauen, drittes Reich. Autorinnen im Exil 1933-1945, Paffenweiler, 1993.
- Wilhelm Unger (Hg.), Keun, Irmgard. Wenn wir alle gut wären: Kleine Begebenheiten, Erinnerungen und Geschichten, Köln, 1983 (1954).
Sitografia
http://www.fembio.org/frauen-biographie/irmgard-keun.shtml
http://www.phil-fak.uni-duesseldorf.de/germ2/verboten/ver/keun.html
http://www.literaturkritik.de/public/rezension.php?rez_id=7842&ausgabe=200502
http://www.single-generation.de/kohorten/vor_68er/irmgard_keun.htm
http://www.berlin.de/ba-charlottenburg-wilmersdorf/bezirk/gedenktafeln/keunredewichner.html
http://www.womeningerman.org/membership/sub/dissprizewinners.html
http://www.exil-archiv.de/Joomla/index.php?option=com_content&task=view&id=621&Itemid=66
http://contentdm.lib.byu.edu/ETD/image/etd1251.pdf
Filmografia
- Das Kunstseidene Mädchen, (con Giulietta Masina), regia di Julien Duvivier, 1960
- Nach Mitternacht, regia di Wolf Gremm, 1981
(foto: © Peter Fischer, http://www.dradio.de/dlf/sendungen/buechermarkt/345481/bilder/image_main/ )