Yoko Tawada
Yoko Tawada nasce a Tokio nel 1960. Già da bambina entra in contatto con i libri, dato che il padre fa il libraio e la madre le fa fare viaggi fantastici raccontandole e leggendole ad alta voce le storie più varie. Attratta da una figura della ferrovia transiberiana, decide, dopo aver terminato gli studi di letteratura all’Università di Waseda, di partire per l’Europa. Arriva così in Germania, ad Amburgo, nel 1982, con la transiberiana, facendo un viaggio che è diventato mitico nella sua biografia. Questo viaggio viene ricordato come l’inizio del percorso che l’ha portata a scegliere la Germania come luogo in cui stabilirsi, in cui cominciare la sua attività di scrittrice, che in realtà era iniziata già prima, ma che proprio in Germania assume una forma più decisa. Si tratta di un viaggio che Yoko Tawada affronta volontariamente, per curiosità e desiderio di fare nuove esperienze; un viaggio attraverso l’Europa, un Europa che, come dice l’ autrice, non si sa bene dove inizi e dove finisca. All’Università di Amburgo Yoko Tawada studia Germanistica e si addottora sotto la direzione di Sigrid Weigel con una tesi dal titolo Spielzeug und Sprachmagie in der europäischen Literatur, che verrà pubblicata nel 2000.
Tawada scrive in lingua giapponese e tedesca prose brevi, poesie, prose poetiche, romanzi, testi teatrali, rimettendo in discussione, attraverso la sua particolarissima scrittura letteraria - influenzata dai due sistemi segnici - le nozioni di identità, cultura, appartenenza nazionale e linguistica facendo interagire in maniera inedita lingua di partenza e lingua d’arrivo. Se l’ingresso nel mercato letterario per Tawada inizia pienamente solo quando la scrittrice si trasferisce in terra straniera, in un campo di tensioni culturali, e decide di fare del tedesco la sua lingua letteraria, pure le sue opere sono pubblicate sia in Germania che in Giappone e in entrambi i paesi sono state insignite di importanti premi letterari: Gunzo-Shinjin-Bungaku-Sho (1991), Akutagawa-Sho (1993), Lessing-Förderpreis (1994), Chamisso-Preis (1996), Goethemedaille (2005) e Tsubouchi-Shoyo-Taisho (2009).
Il romanzo breve Das Bad (1989), scritto originariamente in giapponese e tradotto in tedesco da Peter Pörtner, è un caso letterario particolarmente interessante perché affronta in una prospettiva postmoderna un tema antichissimo come quello della metamorfosi, mostrando come le 'trasformazioni' che avvengono nell’incontro/scontro con l’altro possano condurre il soggetto femminile alla dissoluzione dell’identità sotto il peso di quella che si configura come doppia alterità, come donna e come straniera (orientale). Con questa scrittrice abbiamo letteralmente una bio-grafia, una scrittura del corpo e delle sue trasformazioni, come attestano molte sue opere, da Das Bad alle Lezioni di poetica all’Università di Tübingen dal titolo Verwandlungen a Opium für Ovid (2000) nel quale troviamo delle Körper-Verwandlungen (1998) che, individuando il carattere essenzialmente metamorfico del corpo, ne ribadiscono il divenire, il movimento, la trasformazione, il piacere e la sofferenza della metamorfosi. I testi di Tawada, tutti editi dal Konkursbuchverlag di Tübingen, presentano anche una diversità grafica nel coniugare i testi alle immagini sottostanti che già segnano il connotato del corpo, della scrittura corporale.
Le percezioni visive e auditive occupano un posto importante nell’opera di Tawada, come mostra il romanzo Das nackte Auge del 2004, in cui la protagonista, una vietnamita senza nome, attratta con l’inganno nella città di Berlino e presto ridotta a una specie di ostaggio di uno studente di Bochum, guarda e legge a cinema le voci che ascolta escludendo deliberatamente l’associazione a dei significati. E’ proprio questo “occhio nudo” che guarda senza essere oscurato dalle parole e dal linguaggio che rende possibile nuove forme di percezione e di descrizione.
I testi di Tawada partecipano dunque di più sistemi segnici che sono diversamente sollecitati dalle lingue in cui scrive e a cui fa riferimento. “Das Interessante liegt im Zwischen“, dichiara significativamente l’autrice in un’intervista, ribadendo la dimensione diversa, il “non luogo” (Nur da wo du bist ist nichts, 1987) della soggettività interculturale che disloca e risignifica continuamente se stessa. Decostruendo le attribuzioni di valore della cultura occidentale e orientale, Tawada priva i valori culturali e le metafore della loro coerenza strutturale e li fa entrare in un processo di traduzione interculturale.
Nel semestre estivo 2011 ricopre come visiting professor la cattedra di Interkulturelle Poetik istituita dalla ZEIT-Stiftung Ebelin und Gerd Bucerius presso l’Università di Amburgo.
La scrittrice vive attualmente a Berlino.
Opere
(In lingua tedesca)
- Nur da wo du bist da ist nichts, poesia e prosa, 1987
- Das Bad, romanzo breve, 1989
- Wo Europa anfängt, poesie e prosa, 1991
- Ein Gast, romanzo, 1993
- Die Kranichmaske die bei Nacht strahlt, dramma, 1993
- Tintenfisch auf Reisen, racconti, 1994
- Die Kranichmaske, die bei Nacht strahlt, dramma, 1995
- Talisman (Literarische Essays), 1996
- Aber die Mandarinen müssen heute Abend noch geraubt werden, racconti e poesie, 1997
- Wie der Wind in Ei, dramma, 1997
- Verwandlungen, lezioni di poetica, 1998
- Orpheus oder Izanagi. Till, un radiodramma e un dramma, 1998
- Opium für Ovid. Ein Kopfkissenbuch für 22 Frauen, racconti, 2000
- Spielzeug und Sprachmagie in der europäischen Literatur, saggio, 2000
- Überseezungen, racconti, 2002
- Das nackte Auge, racconto, 2004
- Was ändert der Regen an unserem Leben? Ein Opernprojekt mit Peter Ablinger, libretto, 2005
- Sprachpolizei und Spielpolyglotte, saggi, 2007
- Schwager in Bordeaux, romanzo, 2008
- Abenteuer der deutschen Grammatik, poesie, 2010
(La produzione di Tawada comprende numerose opere pubblicate in lingua giapponese, libri illustrati, contribuiti in antologie e raccolte. Si veda a tal proposito: http://yokotawada.de/eine-seite)
Traduzioni in italiano
- Il Bagno (trad. it. e introduzione di Lucia Perrone Capano), Ripostes, Salerno, 2003.
Bibliografia (scelta)
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- Anderson, Susan C., Surface Translations: Meaning and Difference in Yoko Tawada’s German Prose, in «Seminar: A Journal of Germanic Studies», 46, 1, February 2010, pp.50-70.
- Arzeni, Flavia, Metamorfosi della cultura e metamorfosi del linguaggio: Yōko Tawada, in M. Ponzi/A. Venturelli, (a cura di), Aspetti dell’identità tedesca. Studi in onore di Paolo Chiarini, II/2, Bulzoni, Roma, 2003, pp.621-631.
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- Ervedosa, Clara, Die Verfremdung des Fremden: Kulturelle und ästhetische Alterität bei Yoko Tawada, in «Zeitschrift für Germanistik», 3, 2006, pp.568-580.
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- Ette, Ottmar, Über die Brücke Unter den Linden. Emine Sevgi Özdamar, Yoko Tawada und die translinguale Fortschreibung deutschsprachiger Literatur, in S. Arndt (u.a.) (a cura di), Exophonie: Anders-Sprachigkeit (in) der Literatur, Kadmos, Berlin, 2007, pp.165-194.
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- Ivanovic, Christine (Hg.), Yoko Tawada - Poetik der Transformation. Beiträge zum Gesamtwerk. Mit dem Stück " Sancho Pansa": von Yoko Tawada, Stauffenburg, Tübingen, 2010.
- Kersting Ruth, Fremdes Schreiben: Yoko Tawada, Wissenschaftlicher Verlag, Trier, 2006.
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Sitografia (scelta)
http://www.litchannel.tv/html/tawada.html
http://www.literaturfestival.com/participants/authors/2005/yoko-tawada
http://www.bosch-stiftung.de/content/language1/html/14886.asp
http://www.lerotte.net/index.php?search=1&id_article=3
http://www.konkursbuch.com/html/tawada.html
http://www.honetschlaeger.com/the-last-lunch/
http://www.archive.org/details/AConversationWithYokoTawada
http://marjorieperloff.com/articles/tawada-translation/
http://search.japantimes.co.jp/cgi-bin/fb20070902a1.html
http://escholarship.org/uc/item/5fw2k2jj#page-1
http://www.foreigner.de/in_yoko_tawada.
htmlhttp://www.rochester.edu/College/translation/threepercent/index.php?id=2158
http://www.de.emb-japan.go.jp/NaJ/NaJ0711/tawada.htm
http://www.happano.org/pages/subette_koronde.html#Anchor-space-49575
http://www.highbeam.com/doc/1G1-140014825.html
http://www.morningred.com/friend/1999/05/pages/physiology.htm
http://www.japanfocus.org/-Tawada-Yoko/3208
(Foto: http://www.slm.uni-hamburg.de/ifg2/personal/Yoko_Tawada.html )
Scheda a cura di Lucia Perrone Capano