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Nuove Migrazioni

Anna Kim

Anna Kim nasce in Corea del Sud, a Daejeon, nel 1977, ma già nel 1979 si trasferisce con la famiglia in Germania, dove il padre riceve alcuni incarichi come docente di pittura. Vive dapprima a Braunschweig, poi a Gießen. Nel 1983 è a Vienna, città in cui studia teatro e filosofia e in cui, fatta eccezione per un periodo di due anni trascorso a Londra e Cambridge, si stabilisce definitivamente.
I suoi contributi letterari e saggistici vengono pubblicati in antologie, riviste e giornali letterari come «Zwischenwelt», «VOLLTEXT», e «manuskripte». Numerosi sono i premi e i riconoscimenti che le vengono assegnati: il Robert-Musil-Stipendium (2011/2013), nel 2009 lo Staatsstipendium für Literatur, l'Elias-Canetti-Stipendium, l'HALMA-Stipendium (2009/10), e il Förderungspreis für Literatur der Stadt Wien. Interessanti anche le collaborazioni esterne, come nel caso del progetto realizzato nel 2006 con l'artista Elf Ablinger, da cui è nato un piccolo libro di poesia, das sinken ein bückflug.
I temi a cui è più legata la scrittura raffinata e di Anna Kim sono sicuramente quelli connessi al concetto di identità, e quindi di contro anche a quello dell'estraneità. Nel suo primo romanzo pubblicato nel 2004, Die Bilderspur, la protagonista si confronta con le sfide della ricerca, acquisizione e consequenziale perdita di una parte di sé: il proprio padre. Il rapporto con la figura paterna, infatti, è segnato da momenti di incontro culturale e spirituale - il padre è un pittore, e insegna alla propria figlia l'approccio al linguaggio segreto e altro delle immagini - e momenti di rottura e allontanamenti, seguiti dal lungo addio, quello definitivo, della morte.
Il tema dell'identità ritornerà prepotente quattro anni dopo, nel secondo romanzo di Kim, Die gefrorene Zeit, in cui l'autrice si interroga soprattutto sul rapporto tra essere e cadavere: cosa significa morire? Scomparire come essere umano, come identità per l'appunto, o ancora conservarne in parte l'essenza? Si può davvero ammettere di riconoscere i tratti fisiologici (e non solo) di un caro estinto, anche dopo anni di decomposizione? E quale ruolo svolge il ricordo della persona morta nella mente di chi non vuol dimenticare? Domande di questo genere si pone più o meno indirettamente la protagonista del romanzo, che lavora come intervistatrice per i parenti delle persone scomparse durante la guerra nei territori dell'ex-Jugoslavia. Nonostante la morte degli scomparsi sia la più plausibile delle possibilità, nessun genitore, figlio o consorte vuole credere alla perdita del proprio caro, tutti aspettano un improbabile ritorno a casa. La protagonista si lascia trascinare, anche sentimentalmente, nella storia di un giovane kosovaro, che da sette anni è alla ricerca disperata di sua moglie. Il ritrovamento del cadavere non sarà un sollievo per lui, anzi: il marito non crederà di avere davanti a sé quel corpo che aveva impresso nella sua mente, contro il cui oblio combatteva quotidianamente la sua più penosa battaglia. Luan è bloccato nel suo tempo, congelato (da qui il titolo del romanzo), non può e non vuole andare avanti, dimenticare in parte il passato per fare spazio al futuro. L'oblio gli è vietato, così il tempo si ferma e non scorre, così la mente satura di ricordo non pensa più oltre.
L'interesse per le situazioni estreme, come lei stessa ha dichiarato in più interviste, ha portato ultimamente Anna Kim ad affrontare un viaggio in Groenlandia, una terra estrema appunto, i cui paesaggi polari fanno da sfondo ad una serie di saggi sul viaggio, il sentimento di estraneità, il colonialismo e le collisioni tra lingue e culture. Invasionen des Privaten è il titolo della raccolta che oscilla con straordinario virtuosismo tra saggio, poesia e immagine.


Opere (scelta)
Die Bilderspur, romanzo, 2004
Die gefrorene Zeit, romanzo, 2008
Invasionen des Privaten, raccolta di saggi, 2011

 

Bibliografia (scelta)
Friedl, Angelika, Der Literaturpreis "Schreiben zwischen den Kulturen", Diplomarbeit, Universität Wien, 2003.
Vlasta, Sandra, Muttersprache, Vatersprache, Bildersprache - Mehrsprachigkeit und familiäre „Sprachbande" im Kontext von Migration in Anna Kims Die Bilderspur, in «Yearbook Germanistik in Ireland: (Wahl-)Verwandtschaften», 2, 2007, S. 29-46.

 

Sitografia (scelta)
http://www.annakim.at/index.html
http://www.droschl.com/programm/person.php?person_id=314
http://www.perlentaucher.de/autor/anna-kim.html
http://diepresse.com/home/kultur/literatur/622201/Anna-Kim_Die-Schoenheit-des-Genauen
http://www.dradio.de/dkultur/sendungen/kritik/1388949/
http://www.swr.de/swr2/literatur/buch-der-woche-invasionen-des-privaten/-/id=6891032/nid=6891032/did=8129180/1ijpc57/
http://de.wikipedia.org/wiki/Anna_Kim

 

(Foto: © Roland Dreger)

 

Scheda a cura di Raffaella Mare