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Nuove Migrazioni

Léda Forgó

Nasce nel 1973 a Kazincbarcika, nel nord dell'Ungheria. Subito dopo aver conseguito il diploma, si trasferisce a Budapest, dove ha l'occasione di avvicinarsi al mondo del teatro. Nel 1994, quando si trasferisce a Stoccarda, comincia a studiare nella Hochschule für Musik und Darstellende Kunst. Quattro anni dopo va a vivere a Berlino, dove studia scrittura scenica alla Universität der Künste. Dal 2002, anno in cui termina il suo percorso di studi, si dedica completamente alla scrittura di numerose pièces teatrali, monologhi, drammi, racconti e alla pubblicazione di una serie di libri per bambini. La sua opera teatrale Onkel Gol und die Wespen è stata rappresentata per la prima volta nel 2000 in occasione della Göttinger Dramatikerwerkstatt e diretta da John von Düffel.
Il suo primo romanzo, Der Körper meines Bruders, pubblicato nel 2007 e premiato l'anno successivo con l'Adelbert-von-Chamisso-Förderpreis, racconta la storia tragica di una famiglia ungherese, vista dalla prospettiva di una bambina. La piccola Borka ha solo tre anni quando, il giorno dell'insurrezione in Ungheria del 1956, suo fratello gemello viene ucciso. Poco tempo dopo il padre, che non riesce a sopportare la morte del figlio, si toglie la vita. Borka rimane sola con la madre a cercare di dominare il peso dell'assenza che la tormenta, ed è costantemente in bilico tra il coraggio ostinato di crescere e la negazione dei valori vitali e degli affetti.
Oggi Léda Forgó vive con i suoi tre figli a Berlino. Il suo ultimo romanzo, Vom Ausbleiben der Schöhnheit, è stato pubblicato nel 2010. E' la storia di Làle, una giovane donna di origine ungherese, che conosce il suo futuro compagno Pit grazie ad un'agenzia, dopo aver vissuto una travagliata relazione con un uomo sposato terminata con un aborto. La coppia ha un bambino e va a vivere accanto alla famiglia di lui. Ma l'idillio si rivela solo illusorio: i genitori di Pit vogliono allontanarlo da lei e tenere solo il bambino. Làle si vede costretta a fuggire a Berlino, perdendo ancora una volta il suo uomo e il suo bambino, senza la certezza di un lavoro. Abbandonata da piccola da sua madre, per uno scherzo del destino ripete sul proprio figlio la colpa che non era riuscita a perdonare.
Nonostante viva da anni in Germania, Forgó rimane radicata nell'Ungheria della sua infanzia, anche se ciò non le impedisce di scrivere in tedesco e di sentirsi a casa nella sua Berlino. Quando le si chiede perché scriva in tedesco dice candidamente che scrivere per lei è raccontare e che è quindi normale raccontare nella lingua delle persone con cui si ha a che fare quotidianamente. Inoltre la lingua tedesca le offre quella distanza che la tiene lontana dal pathos e le permette di dominare ciò che scrive. Léda Forgó è il ritratto di una scrittrice migrante decisamente a suo agio con l'estraneità.


Opere (scelta)
Großeltern, racconto, 2000
Der Körper meines Bruders, romanzo, 2007
Zehen an der Mittelmeerküste, racconto, 2008
Mama Aqua, testo teatrale, 2009
Warten auf den Aufprall, racconto, 2009
Vom Ausbleiben der Schönheit, romanzo, 2010


Bibliografia (scelta)
Amodeo, Immacolata, Heidrun Hörner, Christiane Kiemle (Hg. ), Literatur ohne Grenzen: Interkulturelle Gegenwartsliteratur in Deutschland: Porträts und Positionen, Sulzbach/Taunus, Ulrike Helmer Verlag, 2009.


Sitografia (scelta)
http://www.migration-boell.de/web/integration/47_2357.asp
http://www.migration-boell.de/web/integration/47_2363.asp
http://www.dradio.de/dkultur/sendungen/kritik/1325173/
http://www.perlentaucher.de/buch/27579.html
http://www.perlentaucher.de/buch/35462.html
http://www.rowohlt.de/buch/Leda_Forgo_Vom_Ausbleiben_der_Schoenheit.2803914.html
http://www.literaturport.de
http://www.bosch-stiftung.de/content/language1/html/17868.asp

 

(Foto: © Markus Kirchgessner)

 

Scheda a cura di Raffaella Mare